
Incremento dell’Assegno unico e adeguamento delle soglie di reddito (www.agopax.it)
Cambia l’importo dell’Assegno unico e universale erogato dall’INPS per le famiglie con figli a carico: a partire da questo mese.
La misura, che sostiene numerose famiglie italiane, subisce così un incremento pari allo 0,8%, valido fino al 30 giugno 2026, come stabilito dalla circolare INPS n. 92 del 2025.
L’aumento riguarda l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), che rappresenta una componente fondamentale del più ampio Assegno unico e universale destinato a supportare la genitorialità e la natalità nel Paese. La perequazione automatica dell’importo si basa sull’andamento dell’inflazione, rilevata attraverso l’indice ISTAT, e mira a mantenere il potere d’acquisto del beneficio nonostante l’aumento del costo della vita.
Oltre al rialzo degli importi, la stessa circolare prevede un aggiornamento delle soglie di reddito per l’accesso al beneficio, con l’obiettivo di allineare i criteri reddituali al mutato contesto economico e garantire una più equa distribuzione del sostegno.
Modalità di erogazione e requisiti per la presentazione della domanda
L’Assegno unico e universale è rivolto a tutte le famiglie con figli a carico fino a 21 anni, con alcune condizioni specifiche per i figli maggiorenni, come la frequenza scolastica o universitaria, il tirocinio, o l’attività lavorativa con reddito annuo inferiore a 8.000 euro. Per i figli disabili non è previsto limite di età.
L’importo spettante varia in relazione a diversi fattori, tra cui:
- la condizione economica del nucleo familiare, misurata tramite l’ISEE;
- il numero dei figli a carico;
- l’età dei figli;
- eventuali situazioni di disabilità.
L’Assegno è erogato direttamente dall’INPS al richiedente o, a richiesta, suddiviso in parti uguali tra entrambi i genitori che esercitano la responsabilità genitoriale. I pagamenti avvengono tramite accredito su conto corrente, libretto postale, carta di credito/debito con IBAN o bonifico domiciliato.
Per presentare la domanda è necessario essere in possesso di requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, rivolgendosi all’INPS tramite il portale online, il contact center o gli enti di patronato.
Le domande presentate tra il 1° marzo e il 30 giugno di ogni anno danno diritto a ricevere l’Assegno con decorrenza da marzo e con il riconoscimento degli arretrati. Le richieste inoltrate dopo il 30 giugno, invece, danno diritto al beneficio a partire dal mese successivo alla presentazione.

Il calendario dei pagamenti dell’INPS prevede regolarmente l’erogazione dell’Assegno unico e di altre misure di sostegno, come l’Assegno di Inclusione (ADI), con date prefissate per i rinnovi mensili. Il sistema è stato aggiornato per recepire l’ISEE 2024, che è necessario per la determinazione dell’importo spettante e per evitare sospensioni delle erogazioni.
L’INPS ha inoltre introdotto strumenti digitali innovativi, come il servizio di videochiamata e il chatbot “Desktop On Text” basato su intelligenza artificiale, per migliorare l’assistenza agli utenti e semplificare l’accesso alle prestazioni.
Inoltre, sono state implementate nuove funzionalità per la gestione delle domande e la comunicazione con i beneficiari, compresa la notifica automatica in caso di esito negativo delle domande ADI e l’aggiornamento continuo del portale istituzionale per garantire trasparenza e tempestività nelle informazioni.
Dettagli sull’importo e sui benefici aggiuntivi
L’importo dell’Assegno unico e universale varia da un massimo di circa 201 euro mensili per ciascun figlio minore in nuclei con ISEE fino a 17.227,33 euro, fino a un minimo garantito di circa 57,5 euro per i nuclei con ISEE superiore a 45.939,56 euro o in assenza di ISEE.
Sono previste maggiorazioni per:
- nuclei con più di due figli a carico;
- madri con età inferiore a 21 anni;
- nuclei numerosi dove entrambi i genitori svolgono attività lavorativa;
- figli con disabilità;
- figli di età inferiore all’anno;
- figli tra 1 e 3 anni in nuclei con almeno tre figli e ISEE fino a 45.939,56 euro.
L’Assegno unico sostituisce dal marzo 2022 diverse misure di sostegno precedenti, semplificando e unificando il sistema di aiuti alle famiglie, senza incidere su altri bonus quali il Bonus asilo nido.
L’importo riconosciuto è inoltre esente da IRPEF e non concorre alla formazione del reddito complessivo, garantendo così un sostegno netto alle famiglie.