
Prendi il TFR e preparati a una maxi tassa extra agopax.it
Se prendi il TFR preparati a versare tanti soldi per la maxi tassa. L’importo è salato, il rischio è di trovarti con il portafoglio svuotato.
Il TFR, acronimo di trattamento di fine rapporto, è un importo che viene accantonato, anno dopo anno, dal datore di lavoro e destinato ai dipendenti, a titolo di retribuzione differita. Questa somma di denaro viene accumulata in tutto il periodo in cui il lavoratore è impiegato presso un’azienda, ma viene corrisposta soltanto al momento della fine del rapporto di lavoro, sia per pensionamento, sia per gli licenziamento, per dimissioni o altre ragioni.
Il TFR è molto importante poiché è uno strumento di risparmio che il lavoratore può usare cessato il rapporto di lavoro, garantendogli il supporto finanziario durante la ricerca di un nuovo impiego. Questo strumento economico contribuisce, dunque, a sostenere i lavoratori e rappresenta una parte del patrimonio personale.
Prendi il TFR e preparati a una maxi tassa extra che ti può svuotare il portafoglio
Dunque, il TFR è uno strumento di risparmio obbligatorio, molto importante per il lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Molti pensionati o ex dipendenti, sia pubblici sia privati, quando ricevono il TFR ignorano, però, che potrebbero avere dei problemi.

Capita, infatti, non di rado che i contribuenti vengano improvvisamente raggiunti da cartelle dell’Agenzia delle Entrate con risorse aggiuntive, non per sanzioni ma per un riequilibrio di imposta. Si tratta del conguaglio previsto dalla normativa. Di fatto il metodo utilizzato per la tassazione è un’imposta separata, basata su una media dell’aliquota applicata nei due anni precedenti alla liquidazione, quindi, se negli anni, le aliquote effettive sono state più alte del biennio precedente, la differenza dovrà essere recuperata. Le persone che possono vedersi recapitare le cartelle dell’Agenzia delle Entrate sono quelle che:
- hanno ricevuto TFR rilevanti o tardivi;
- hanno avuto redditi medio-alti negli anni precedenti;
- lavoratori pubblici che ricevono il TFS, anch’esso assoggettato al conguaglio.
Il conguaglio fiscale non deve spaventare, si tratta infatti di un effetto dell’applicazione della normativa tributaria. La ritenuta del 23% è un anticipo sull’imposta definitiva, quindi, gli contribuente che riceve la cartella di pagamento dall’Agenzia delle Entrate, dopo aver incassato il TFR, non deve spaventarsi e non deve pensare che si tratti di un errore. Si tratta della semplice applicazione della legge e, in ogni caso, se si avessero perplessità è consigliabile rivolgersi ad un professionista che saprà offrire tutte le indicazioni necessarie al fine di fugare ogni dubbio al riguardo.