
Da aiuto a incubo: l’INPS chiede indietro il Bonus Nido e ora migliaia di famiglie tremano - agopax.it
Bonus asilo nido, l’INPS richiede il risarcimento a causa di questi errori: migliaia di euro da restituire, famiglie nel panico!
Il bonus nido, previsto per sostenere economicamente le famiglie con bambini iscritti agli asili nido pubblici o privati, è stato concepito come un contributo economico fondamentale. Per alleggerire il peso delle spese educative e di cura infantile. Tuttavia, a distanza di qualche anno dalla sua introduzione, si è assistito a un aumento significativo delle richieste di restituzione da parte dell’INPS.
Queste richieste sono motivate da controlli più stringenti sui requisiti di accesso e sulla corretta documentazione fornita dai richiedenti. In particolare, sono state riscontrate irregolarità nella dichiarazione del reddito ISEE. E in alcune situazioni in cui il bambino non risultava effettivamente iscritto o frequentante l’asilo nido per l’intero periodo per cui era stato richiesto il bonus.
L’ente previdenziale ha quindi avviato una serie di procedure di recupero delle somme, chiedendo alle famiglie di restituire cifre anche consistenti. Che in alcuni casi raggiungono diverse migliaia di euro. Questo ha generato un clima di forte tensione e preoccupazione, con molte famiglie che si trovano ora a dover affrontare una situazione imprevista e difficile da gestire.
Bonus asilo nido: da supporto a causa di richieste di rimborso dall’INPS
Tra le motivazioni più comuni alla base delle richieste di restituzione spiccano:
- Errori nella compilazione della domanda: molte famiglie hanno commesso inesattezze o omissioni nella dichiarazione ISEE, con conseguente perdita dei requisiti per il bonus.
- Frequenza non continuativa dell’asilo nido: in alcuni casi, il bambino non ha frequentato l’asilo nido per tutto il periodo per cui è stato erogato il contributo.
- Rettifiche e controlli incrociati: l’INPS, grazie alle moderne tecnologie e a una maggiore collaborazione con altri enti, ha migliorato i meccanismi di verifica, scoprendo così situazioni di indebita percezione.

Questo scenario ha portato a una situazione paradossale: un sostegno nato per aiutare le famiglie rischia di trasformarsi in un onere economico improvviso e pesante. Per far fronte a questa emergenza, molte famiglie stanno cercando di comprendere come contestare le richieste di restituzione. L’INPS ha previsto la possibilità di presentare ricorsi e di fornire documentazione integrativa per dimostrare la correttezza delle domande presentate.
Inoltre, a livello normativo, sono state introdotte alcune modifiche per migliorare la trasparenza e la chiarezza nella gestione del bonus nido. Tra queste, si evidenzia l’adozione di procedure più semplici per la verifica dei requisiti per evitare errori nella compilazione delle domande.
L’attuale situazione relativa al bonus nido evidenzia quindi la complessità di gestire misure di sostegno sociale in modo equilibrato e trasparente. Dove la tutela delle famiglie deve andare di pari passo con la necessità di garantire la corretta destinazione delle risorse pubbliche.